Esclusiva EC – Burdi, ag. Fifa: ”Felipe Anderson e Morata i migliori giovani della Serie A…”

Esclusiva EC – Burdi, ag. Fifa: ”Felipe Anderson e Morata i migliori giovani della Serie A…”

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Intervistato da EuropaCalcio.it, l’agente Fifa Antonio Burdi ha fatto il punto della situazione in Serie A con un occhio di riguardo al mercato, ai migliori giovani che annovera il campionato italiano ed alle possibili vincitrici e sorprese di Champions ed Europa League.

 

Con la Juventus ormai diretta verso il suo quarto Scudetto consecutivo, si fa accesa la bagarre per gli altri due posti Champions. Secondo te, chi fra Roma, Lazio, Sampdoria, Napoli e Fiorentina riuscirà a spuntarla?

“Un saluto a te Cristiano e a tutta la redazione, al momento ti dico, che per me è la Lazio la favorita assoluta per il secondo posto, con il terzo posto invece apertissimo. La squadra del grandissimo mister Pioli è quadrata, molto ben organizzata e che pratica un calcio altamente propositivo, tutto questo integrato dalla presenza di interpreti di grandissima qualità, uno su tutti il fenomeno Felipe Anderson. Ma non vanno dimenticati anche Candreva, che si sta ormai consacrando come giocatore internazionale da grandi club europei, Basta, cresciuto in maniera esponenziale nell’ultima annata, e Klose il veterano del gruppo, vero e proprio trascinatore insieme al già citato Anderson. Ma la vera e propria qualità di questa squadra è il gruppo e tantissimi meriti per me vanno attribuiti al loro allenatore, che dopo tanti scetticismi popolari iniziali, si sta togliendo enormi soddisfazioni sia al livello di squadra ma anche a titolo personale.

Per quanto riguarda il futuro della Roma, attualmente seconda a un solo punto di distanza dalla Lazio, ti dico che dipende esclusivamente da loro. Bisognerà vedere se dopo il grande crollo degli ultimi mesi seguirà un finale di campionato opposto al trend negativo dell’ultimo periodo. Sono loro gli artefici del proprio destino. Bisognerà vedere se si riformerà quell’alchimia perfetta che aveva fatto della Roma nella passata stagione e nel girone di andata di quella in corso, una corazzata. La mia sensazione però è che si sia rotto qualcosa, soprattutto a livello mentale, sotto il punto di vista degli stimoli. Mi spiego meglio: il cappotto subito dal Bayern Monaco nell’ 1 – 7 subito all’Olimpico, la beffa subita all’ultimo minuto contro il CSKA a Mosca che ha compromesso la qualificazione, la decisiva sconfitta casalinga ai danni del Manchester City che ha sancito l’eliminazione dalla Champions, la serie lunghissima di pareggi ottenuta e l’astinenza alla vittoria in casa per mesi in campionato con il progressivo allontanamento dalla vetta, son tutti elementi caratterizzanti della situazione attuale della Roma. E’ come se la squadra di Garcia, dopo aver mancato il passaggio del turno nel girone di Champions, e dopo aver visto allontanarsi sempre di più il primo posto in campionato (obbiettivo in cui i giallorossi credevano fortemente), non abbia piu avuto la voglia e l’ambizione di aggiustare una stagione che si era fatta disastrosa, prendendo le susseguenti partite sotto gamba, con totale mancanza di carattere e spirito di rivalsa.

Concludendo, dico, che secondo me sarà difficile per la Roma uscirne da questa situazione, e per il mio modo di vedere, nonostante ora sia seconda in classifica, alla fine lotterà per il mantenimento del terzo posto che dovrà difendere dalle agguerritissime Napoli, Samp e Fiorentina e non mi stupirei affatto se terza arrivasse una di queste ultime tre squadre. Ma se la Roma tornasse a fare la Roma, ce la potrebbe fare. Anche se, la vittoria contro il Napoli ha ridato fiducia ad un ambiente che non vinceva due partite di fila dal mese di novembre”. 

 

Restiamo in Serie A e focalizziamo l’attenzione sul Parma. Che idea ti sei fatto sulla gestione societaria del club ducale?

“Da dove cominciamo? Cercherò di essere il più breve possibile perché questa situazione oltre a esser stata estenuante, è di una tristezza infinita. Il mio capo d’accusa va in primis alla Federazione e alle Istituzioni. Non è assolutamente ammissibile che l’Italia (e non solo l’Italia “calcistica”), sia un Paese dove ognuno è libero di fare quello che vuole senza alcun tipo di controllo. Mi riferisco certamente al via vai di Presidenti che hanno rilevato il Parma dopo l’abbandono del Presidente Ghirardi. Non è concepibile che una persona possa rilevare una società senza esser assoggettato a dei controlli che dovrebbero essere di routine, sia sotto il punto da vista patrimoniale e finanziario ma sopratutto sotto il punto di vista giudiziale. Il calcio va protetto dall’ingresso di malintezionati, sprovveduti o meglio gente avente doppi fini.

Per quanto riguarda le questioni riguardanti la gestione societaria, penso che hanno sbagliato un po’ tutti a livello dirigenziale. Tesserare 300 giocatori è una follia. Sinceramente su questo argomento non mi va più di tanto di soffermarmi, perché potrei stare per ore a parlarne finendo per tornare sempre sui soliti problemi che affliggono il calcio italiano a livello Federale. Il fallimento aziendale tante volte è frutto di un fallimento Istituzionale. E’ una sorta di albero genealogico, nel quale se il buon esempio non viene dall’alto e la mancanza di regole è l’elemento caratterizzante del Paese, di conseguenza tutti i rami saranno deboli e pronti a spezzarsi e le foglie cadranno con facilità disarmante. Ci sono tante altre società di Serie B e Lega Pro nelle stesse e identiche condizioni del Parma, e se il “sistema” non migliorerà, tra qualche mese ci ritroveremo a parlare delle stesse identiche cose, cambiando solo nome alla Società di riferimento”. 

 

Secondo te, chi sono i giovani più forti che giocano nel nostro campionato?

“Parlando di giovani che si sono già affermati ad alti livelli, in primis, impossibile non citare Felipe Anderson, vera e propria sorpresa di questo campionato. Acquistato per circa 8 milioni di € dal Santos nel 2013, ora per me ne vale almeno 35. Un giocatore stratosferico, capace con le sue sgaloppate di regalare sempre la superiorità numerica in fase offensiva e capace di spaccare in due le difese avversarie. Tecnicamente non si discute. Da quello che mi dicono molti colleghi e addetti ai lavori, è anche un ragazzo estremamente professionale e con la testa sulle spalle. Difficile trovare un difetto in Felipe. Ma vorrei spendere due parole anche su un altro giovane che ha bruciato le tappe in brevissimo tempo, destinato secondo me a diventare uno dei top players a livello mondiale, sto parlando di Alvaro Morata. Il “tremendo” ragazzo spagnolo è un portento, a dir poco impressionante per intelligenza tattica nonostante la giovane età. Una tecnica individuale eccelsa, una capacità di muoversi senza palla, una grande capacità di inserimento negli spazi e una grande caparbietà e cattiveria agonistica fanno di lui un giocatore completo. Sono sicuro che diventerà un grandissimo a livello mondiale.

Tra i giovanissimi che sono emersi ultimamente nel nostro calcio, e guarda caso si parla sempre di Lazio, va annoverato il classe 1996 Danilo Cataldi. Io personalmente, seguendo per lo più il calcio giovanile, lo conoscevo da anni. In Primavera si vide sin da subito che faceva la differenza. Sinceramente sono rimasto allibito dalla mancata convocazione di Cataldi da parte di Antonio Conte per la gara contro la Bulgaria. Il ragazzo sta attraversando un magnifico momento di forma e si sta consacrando ad altissimi livelli nonostante la giovane età e la chiamata in Nazionale se la sarebbe meritata. Ma son sicuro che sia solo questione di tempo e ciò avverrà.

Altro giovane importantissimo del nostro palcoscenico calcistico è Federico Bonazzoli, ormai non più un nome nuovo, che anche non trovando spazio nell’Inter, grazie alla formula con la quale l’Inter lo ha ceduto a titolo definitivo alla Samp, dalla prossima stagione avrà la possibilità di mettersi in mostra in blucerchiato in quel di Marassi, ambiente caldo ma allo stesso tempo che dà grande motivazione e responsabilità ai giovani.  E’ un giovane destinato senza dubbio a essere un punto fermo nei prossimi anni del calcio italiano e in prospettiva della Nazionale maggiore”. 

 

Siamo giunti ai quarti di finale della Champions. Secondo te, qual è la compagine più accreditata per la vittoria finale?

“Eravamo a settembre dello scorso anno, e discutendo di questo argomento con amici e colleghi, dissi che quest’anno mi sarei aspettato che la Juventus arrivasse in fondo alla competizione, minimo in semifinale e che una delle favorite a sopresa, poteva essere il Paris Saint Germain. Fui preso per folle, ma ora come ora sto avendo ragione. Certo al momento con gli incroci dei quarti di finale potrebbero succedere tante cose. Psg-Barcelona sarà una partita combattutissima ed equilibrata anche se i francesi non avranno nella partita di andata Ibra e Verratti, entrambi squalificati. E ciò mi fa parzialmente allontanare dalle mie iniziali previsoni. Concludendo, al momento vedo favorita alla vittoria il Bayern Monaco con il Psg che se batte il Barcelona può arrivare in finale. Ma attenzione alla Juventus”. 

 

E per quanto riguarda l’Europa League? Fiorentina e Napoli potranno giocarsi le loro carte fino alla fine?

“L’Europa League quest’anno si può benissimo portare a casa. Ottimo sorteggio per la Fiorentina, che pescando la Dinamo Kiev troverà un avversario morbido, ma non certo da sottovalutare. Certo la “Viola” sulla carta è super favorita ma si sa, nel calcio,  le avversarie peggiori, sono quasi sempre quelle che sulla carta sono inferiori. Ma la Fiorentina quest’anno è tanta roba, e per me può arrivare davvero in fondo. Diversa la situazione del Napoli, che dall’urna ha pescato l’avversaria più forte di questa competizione. Ma lo spirito e il calore del San Paolo e la fame e voglia di rivalsa del Napoli di lasciarsi alle spalle il momento difficile che sta attraversando, son sicuro che farà la differenza. Ce la possono fare entrambe a passar il turno e cercar di arrivare più in fondo possibile alla competizione. Fino a che punto non lo so”.

 

Fonte: europacalcio.it